Il progetto riguarda la riqualificazione generale dell’area del centro abitato della città di Ciampino favorendo la pedonalizzazione della città accrescendone la valenza collettiva. L’area di intervento interessa gran parte del nucleo abitativo del centro città del territorio comunale di Ciampino situata nell’area metropolitana di Roma, strategicamente posizionata fra la Capitale e i Castelli Romani;
Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la sicurezza, l’accessibilità e la fruibilità all’interno del territorio comunale, attraverso un insieme sistematico di azioni progettuali per l’adeguamento e la riqualificazione della mobilità viaria, pedonale e ciclabile, con particolare attenzione al tema dell’accessibilità e l’usabilità degli spazi pubblici per tutti. Allo stesso tempo gli interventi sono finalizzati alla manutenzione e alla rifunzionalizzazione delle aree pubbliche esistenti comprese tra gli edificati e al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. In sintesi, le strategie proposte per la regolazione di uno spazio condiviso sono le seguenti:
L’ANALISI DELLO STATUS QUO
L’intervento riguarda il tessuto di espansione novecentesca, originariamente improntato sul modello di Città giardino, il quale ha mantenuto l’impianto radiale e ha subito forti trasformazioni tipo-morfologiche negli anni Sessanta, con la sostituzione dei villini, con edifici in linea e palazzine di quattro-cinque piani con attività commerciali al piano terra. I forti segni infrastrutturali, come la line ferroviaria, a nord, e l’aeroporto Pastine, a sud-ovest, rappresentano margini urbani continui, causa di isolamento e discontinuità fisica-funzionale con le aree urbane contigue. Le aree in oggetto sono situate nel centro urbano della Città di Ciampino; sono interessate le seguenti porzioni urbane:
Le strade oggetto di intervento, ad eccezione di via IV Novembre, sono attualmente a senso unico, quasi tutte a due corsie, questo offre l’opportunità di riorganizzare i flussi di traffico senza comprometterne l’equilibrio attraverso la riduzione della carreggiata a favore dello spazio pedonale. Le maggiori criticità riscontrate in sede di analisi dello stato attuale sono:
Durante la fase progettuale è stata data particolare attenzione ai rapporti tra l’area di progetto, l’immediato contesto e le tracce di una connessione tra passato e presente che rappresenta il grande valore del territorio.
INTERVENTI PROGETTUALI
Affrontare il tema “Isole Ambientali”, da un punto di vista urbanistico, significa affrontare due questioni particolarmente significative:
Appare quindi indispensabile identificare preliminarmente le diverse parti urbane e le loro caratteristiche in rapporto alle comunità che le vivono; lo spazio pubblico gioca qui un ruolo fondamentale, perché è all’interno di questo spazio che si manifestano legami interpersonali, relazioni sociali, comunanze etniche, nuovi riti collettivi, modalità innovative di partecipazione alla vita pubblica. Di conseguenza, l’identificazione e la delimitazione delle Isole Ambientali, in ambito urbano, deve tener conto di tale realtà, così come qualunque operazione di riqualificazione e/o trasformazione dello spazio pubblico non può che partire dall’identità dei luoghi ovvero dal senso che lo spazio di relazione ha per coloro che lo abitano. Le Isole Ambientali divengono così aree locali a mobilità condivisa tra veicoli e pedoni, con tutte le caratteristiche tecniche ed i vincoli descritti nella normativa tecnica di settore. Il disegno dello spazio pubblico, all’interno di tali aree, assume un’importanza decisiva per soddisfare le esigenze di identità, accessibilità, sicurezza, co-progettazione, di cui gli aspetti salienti risultano essere:
L’insieme coordinato di tali interventi è in grado di ridefinire il paesaggio urbano e di svolgere un’azione incisiva, specialmente per la riqualificazione delle periferie. Le Isole Ambientali sono così chiamate per la loro particolare organizzazione del traffico su ambiti ben delimitati dalla viabilità principale (Isole) e finalizzate al recupero di vivibilità degli spazi stradali interni, tutti relativi a strade locali (Ambientali). In realtà, quanto di seguito proposto va oltre le finalità anzidette, in quanto assume il significato dell’avvio di un vero e proprio recupero urbanistico dell’intera città, dal momento che ricomprende sia la rivalutazione delle periferie urbane, trattate alla stregua delle aree centrali, sia un consistente recupero di spazi pubblici, da destinare ai pedoni, o al verde, o alla sosta.
Quando si entra nell’isola ambientale, è necessario che il conducente del veicolo sia avvertito dal contesto che sta percorrendo dove richiede velocità minori e maggiore attenzione. La porta di accesso deve caratterizzare, anche dal punto di vista architettonico, l’area urbana che introduce: pedane rialzate, restringimenti della carreggiata, uso del verde, colori e materiali differenti per distinguere zone pedonali da quelle carrabili.” Il progetto è stato sviluppata a partire dalla necessità di aumentare la sicurezza stradale riducendo la velocità di percorrenza delle auto. Il termine “zona 30” indica un’area all’interno della quale vige un limite di velocità pari a 30 km/h. La “zona 30” rappresenta non solo la prescrizione normativa di riduzione della velocità, ma anche un particolare disegno dell’infrastruttura, che interessa in particolare l’accesso e l’uscita della zona. Le “zone 30” generalmente vengono inserite laddove si pone l’obiettivo di privilegiare le funzioni propriamente urbane quali funzione residenziali, commerciali, ricreative, facendole prevalere sulle esigenze del traffico motorizzato.
“- Altezza piattaforma: circa 12 cm, comunque quanto necessario per arrivare alla quota dei marciapiedi esistenti.
Le intersezioni rialzate hanno lo scopo fondamentale di rendere più sicuro l’attraversamento pedonale in quanto, con questa misura, si afferma il principio che all’intersezione il veicolo a motore “sale sul marciapiede”, contrariamente a quanto accade per la viabilità tradizionale dove è il pedone che per attraversare “scende sulla strada veicolare”; ma anche per affermare che la piattaforma rialzata non è uno spazio a disposizione dei veicoli, se non per transitarvi con prudenza e dando precedenza ai pedoni.
Nelle strade di nuova progettazione vengono proposti marciapiedi realizzati con modalità diverse:
La progettazione dei marciapiedi è stata redatta di concerto con la necessità di riduzione delle velocità di transito dei veicoli e quindi in stratta relazione con la volontà di ridurre la sezione stradale.Sono stati studiati e progettati specifici allargamenti dei marciapiedi, talvolta sostitutivi degli stalli di sosta e quindi a vantaggio della circolazione lenta, e in prossimità di particolari attrattori di traffico pedonale, come la chiesa e gli esercizi commerciali.
“Sono pensati con una doppia funzionalità di protezione ed accoglimento del pedone che qui trova anche delle panchine su cui sedersi, che come elemento di moderazione del traffico. Questi moduli sono progettati sfruttando tre elementi tipologici molto semplici:
Il progetto prevede il ricorso a diverse strategie al fine di introdurre una forte componente ambientale all’interno dell’intervento. In primo luogo la componente verde esistente, rappresentata da alberi di tipo: Lecci, Ippocastani, Ulivi, Querci e Aceri, è stata mantenuta nel progetto; in particolare tutta l’apparato vegetale attualmente presente, ad eccezione delle Querce di viale II Giugno le quali saranno rimosse, verrà espiantato, accantonato durante le fasi di cantiere e successivamente ripiantato nelle aree verdi di progetto.
SEGNALETICA STRADALE VERTICALE ED ORIZZONTALE: La segnaletica stradale (orizzontale e verticale) riveste un ruolo fondamentale nella definizione della mobilità e nella valorizzazione della stessa. La segnaletica di progetto è volta alla delimitazione ed individuazione dell’area “30”, degli stalli di sosta, degli attraversamenti.
BARRIERE ARCHITETTONICHE – ACCESSIBILITÀ URBANA: Nella redazione del progetto definitivo/esecutivo è stata posta particolare attenzione al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, non limitandosi solamente al pedissequo rispetto delle normative di settore vigenti, ma andando ben oltre e cercando di avviare, all’interno degli interventi previsti nella presente progettazione, un percorso teso a rendere i luoghi riqualificati “accessibili universalmente” secondo il principio stabilito ormai da più sentenze che stabilisce che “l’accessibilità non è un requisito ambientale bensì una qualità fondamentale“, una filosofia di approccio al progetto che pone l’attenzione all’uomo, alle sue esigenze ed alla necessità di considerare la diversità della popolazione, perché l’accessibilità non è fatta solo di strutture, ma di tutto ciò che costituisce a rendere agevoli e fruibili le strutture ed i servizi del territorio e delle città. Uno spazio pubblico è pubblico solo se aperto ed accessibile a tutti. Sovente, il superamento delle barriere architettoniche è semplicemente un obbligo normativo; gli interventi che ne conseguono risultano nella maggior parte dei casi incoerenti e appariscenti oltreché limitati alla progettazione di “rampe” quanto condizionati dallo stereotipo dell’individuo disabile visto unicamente come una persona su sedia a ruote.
IL VERDE URBANO : Il tema del verde urbano ha rappresentato un importante aspetto trattato all’interno del progetto delle Isole ambientali. Sin dalle prime fase la volontà dello scrivente è stata quella di salvaguardare le alberature già presenti sul territorio, tuttavia, dopo molti sopralluoghi con l’amministrazione locale e di concerto con la stessa, dopo aver vagliato tutte le possibilità in merito alla sopravvivenza delle essenze arboree nel tentativo di spostare le stesse in altra posizione del territorio urbano, si è ritenuto che molte delle essenze ad oggi presenti nelle aree di progetto, rappresentano un pericolo per gli spazi pubblici e al contempo per le aree privati, definendo come unica alternativa possibile l’abbattimento delle stesse. Difatti le alberature danneggiano con l’apparato radicale di grandi dimensioni le aree circostanti, rappresentando un pericolo anche per i pedoni e definendo delle vere e proprie barriere architettoniche. Si è proceduto quindi all’abbattimento di determinate essenze anche sulla base di evidenti stati di ammaloramento degli stessi. Il criterio di abbattimento si fonda quindi su tre principi:
In definitiva su n° 201 essenze arboree presenti, n°117 saranno abbattute, n°84 conservate e saranno altresì piantate n° 380 nuove alberature. Al termine del progetto gli alberi presenti saranno quindi n° 464 a fronte dei n°201 esemplari oggi presenti nelle aree oggetto di intervento del Comune di Ciampino.
LO SCOLO DELLE ACQUE PIOVANE : Lo smaltimento delle acque piovane sarà assicurato mediante il ripristino delle caditoie e delle bocche di lupo inglobate dall’intervento di ampliamento dei marciapiedi o dalla sopraelevazione degli attraversamenti pedonali alla quota dei marciapiedi. Le nuove caditoie e/o bocche di lupo, con i relativi pozzetti prefabbricati in calcestruzzo, saranno collegate mediante prolunghe ai pozzetti già esistenti, evitando quindi di alterare il sistema di scolo delle acque piovane già adeguato e in grado di soddisfare il carico di acqua piovana.
COMUNE DI CIAMPINO (RM)
€ 3.850.000,00
Progettazione Definitiva | Esecutiva | CSP | DL | CSE
Infrastrutture, Lavori in Corso, Recupero e Riqualificazione