L’idea di progetto nasce dalla volontà di riqualificare le aree in oggetto con l’intento di realizzare un nuovo grande spazio urbano da restituire alla cittadinanza. Progettare un elemento semplice, strettamente legato alla realtà del sito, che con un solo gesto concorra alla realizzazione della nuova identità di “grande piazza pubblica”, fungendo da collante tra spazi attualmente frammentati, riorganizzando aree di sosta e di incontro, guidando l’utenza verso una fruizione meglio strutturata delle aree intorno al castello baronale e del castello stesso. Nasce quindi il “nastro”: un filo fisico e concettuale per “riammagliare”, ricucire e riqualificare il tessuto urbano. Gli elementi che concorrono alla riqualificazione sono tutti legati e generati dal nastro stesso: una pavimentazione in decking da esterno che segna un percorso verso il riuso degli spazi. Lo stesso nastro diventa infatti uno strumento che si trasforma di volta in volta per rispondere alle esigenze di spazi diversi e genera esso stesso l’arredo urbano, il sistema di illuminazione, il sistema delle sedute e l’organizzazione del verde, affidando il tutto allo stesso filo generatore che si plasma, attraverso un continuo dialogo con gli spazi, rispetto ai quali è modellato e modellante. Da esso si diramano come appendici, percorsi accessori che si trasformano in “totem verdi”: il nastro si piega e si trasforma in porzioni di giardino verticale alloggiate in una struttura lignea che, in adiacenza agli edifici dell’intorno, costituiscono l’elemento unificatore delle quinte cittadine, che non restano quindi spettatrici della riqualificazione ma entrano come attori nella creazione di una nuova immagine dello spazio. Il nastro rappresenta quindi il “thread union” del progetto: il forte segno visivo che raccoglie in sé i vari usi e diviene elemento di identità e simbolo immediatamente riconoscibile della nuova grande piazza della città di Acerra.
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